Marta Zucchinali è un’artista che ha sempre seguito la sua libertà creativa, portando avanti una ricerca artistica che richiede una continua evoluzione di obiettivi e miglioramenti. Sin dagli inizi, Marta ha trovato gratificazione nel semplice atto di completare un’opera. Col tempo, osservando il mondo intorno a sé, ha capito quale fosse la sua direzione artistica e ha sentito il bisogno di progredire per seguirla.

Il vero slancio nel suo percorso è arrivato quando ha iniziato a lavorare in simposi, a contatto con i passanti e in confronto diretto con altri scultori. Nonostante Marta ritenga se stessa la sua più grande critica, considera comunque l’opinione degli altri come un arricchimento, paragonabile alla marmellata a colazione: un piacere che rende più dolce la giornata.

Dopo aver realizzato le prime sculture, il suo lavoro è diventato sempre più stimolante e istintivo, ma mai facile. Marta deve costantemente alternare due tipi di ragionamento che si contrappongono: da una parte la libertà di fantasticare e ideare, dall’altra la necessità di concretizzare quelle idee in forme tangibili.

I suoi progetti nascono spesso da un’idea che “vede” e rivede nella mente, studiandola in diverse soluzioni per poi semplificarla o svilupparla in modi differenti. Altre volte, invece, l’ispirazione arriva all’improvviso, prima ancora di iniziare a lavorare. Tuttavia, una volta avviata un’opera, per tutta la durata del lavoro Marta entra in uno stato di totale concentrazione, dove ogni libertà creativa iniziale lascia spazio a una realizzazione metodica e a senso unico, diretta verso la definizione delle forme e la resa delle superfici.

Inizialmente, Marta pensava che la vera arte nascesse dalla sofferenza, ispirata dai grandi artisti del passato che raccontavano la propria vita, disagi e dolore nelle loro opere. Questo l’ha portata a credere che l’angoscia e la costrizione fossero elementi fondamentali per l’espressione artistica. Tuttavia, con il tempo, ha capito che non poteva più aspettare che qualcosa di brutto accadesse per poterlo raccontare attraverso la sua arte.

La svolta è arrivata quando Marta ha deciso di allentare la pressione e aprirsi all’inaspettato, concentrandosi sulla vita quotidiana, sulle sue esperienze e su quelle delle persone a lei vicine. Ha iniziato a raccontare ciò che vede senza cercare motivazioni forzate. Un incontro con uno scultore amico l’ha spinta a riflettere su come rappresentare l’idea del profumo di un papavero, spingendola oltre la semplice imitazione per esplorare nuove modalità di espressione.

Questa riflessione ha portato Marta a scoprire la semplicità dell’osservare e a sentire la necessità di diventare una portavoce, utilizzando le sue forme e colori per descrivere tutto ciò che ha di più vicino. Le sue opere sono ora una via di mezzo tra l’astratto e il reale, un linguaggio impulsivo che esprime emozioni, sensazioni e idee.

Per Marta Zucchinali, la sua ricerca artistica non avrà mai fine, ma è proprio questa ricerca infinita che le permette di vivere l’arte in tutte le sue direzioni.